10 Ott Fintech, criptovalute e diritto. Intervista a Chantal Bomprezzi
Quello della fintech è un mercato in forte espansione, ma non ancora adeguatamente regolamentato. Dei primi passi sembrano tuttavia essere stati intrapresi: cosa manca ancora e cosa serve per poter assicurare un chiaro quadro giuridico?
Il termine Fintech è generico, riferendosi all’applicazione della tecnologia al mondo finanziario. All’interno, possono essere individuati vari ambiti in cui l’innovazione ha determinato l’insorgenza di svariati quesiti giuridici.
Volendo fare una carrellata delle principali questioni oggetto di dibattito nell’ambito del diritto civile, in primo luogo ci si può riferire alle cC, valute virtuali non emesse dall’autorità bancaria scambiate mediante la tecnologia blockchain.
Sul punto emergono essenzialmente due profili: i rischi per gli utenti determinati dal mancato assoggettamento delle cripto-monete alle normative in materia, poiché non aventi corso legale; la presenza di nuovi intermediari che forniscono gli e-wallets o scambiano valute virtuali con moneta legale, la cui attività va regolamentata.