Il recente report Trade in Counterfeit and Pirated Goods pubblicato da OCSE e EUIPO ad aprile 2016, ha evidenziato come il traffico di merci contraffatte abbia raggiunto, a livello globale, un volume di mezzo miliardo di dollari nel solo 2014. Non è un fenomeno marginale, ma un’economia sommersa e ben strutturata, controllata da organizzazioni criminali e terroristiche dalle molte sfaccettature anche geopolitiche.
Ad accrescere la dimensione e la complessità del problema si è aggiunta, negli ultimi anni, anche la vendita online di prodotti contraffatti e di prodotti digitali pirata che transitano, senza sosta, attraverso le dogane europee, ancora impreparate ai nuovi paradigmi del commercio internazionale e alla crescita esponenziale delle micro spedizioni.
Stiamo assistendo ad un importante salto di qualità che la criminalità informatica internazionale ha compiuto sfruttando il boom dell’e-commerce, competenze digitali qualificate e una crisi economica che ha incentivato la vendita di prodotti a basso prezzo.
Il fenomeno della contraffazione ha assunto dimensioni internazionali, estendendosi oggi praticamente ad ogni settore produttivo. La contraffazione danneggia non solo le imprese, che subiscono riduzioni di fatturato e possibili pregiudizi di immagine, ma anche i consumatori allorquando ritengano di acquistare, come originali, prodotti che non lo sono e i lavoratori, che vedono ridursi le offerte “regolari” di lavoro.
La lotta alla contraffazione, per la sua rilevanza sociale, trova sempre più impegnati tutti i soggetti, pubblici e privati, dalla singola impresa alle istituzioni. A questo scopo, su invito della Prefettura, la Camera di commercio di Torino, in collaborazione con istituzioni e associazioni di categoria locali, nel 2008 ha contribuito alla nascita di un Osservatorio dedicato al fenomeno della contraffazione.
In tema di contraffazione e rischi dell’e-commerce ho avuto il piacere prestare un piccolo contributo al report 2016.
In questo contesto già allarmante trovano spazio anche le crescenti attività contraffattive effettuate mediante App e Social Media; strumenti apparentemente innocui, sono anche utilizzati per diffondere virus, worm, phishing o per indurre ignari navigatori ad acquistare prodotti non originali sfruttando la credibilità dei marchi notori.
La semplicità con cui è possibile creare Store Online identici agli originali, spinge la criminalità internazionale ad aprire centinaia di siti pirata dove vendere prodotti contraffatti delle più note aziende del wellness, della tecnologia, del settore farmaceutico ecc… A tutela dei propri marchi, degli investimenti, dei ricavi e non ultimo dei consumatori, le aziende con una presenza online globale, non possono che attivare innovative attività di monitoraggio e di contrasto al pericoloso fenomeno della contraffazione online.
Potenti piattaforme di Brand Intelligence come imetrixBi analizzano milioni di fonti informative alla ricerca di prodotti contraffatti e comportamenti illeciti. Analisti esperti in strategie di contraffazione online isolano le fattispecie realmente pericolose evidenziando le tecniche illecite adottate e quando possibile l’artefice.
Su richiesta del Cliente vengono adottate le strategie più opportune per limitare i danni e per rimuovere i contenuti e i prodotti contrafatti.
Anche la Pirateria Digitale è in crescita repentina, in ragione della facilità di duplicazione dei contenuti digitali e della facilità con cui i moderni consumatori possono scaricarli in Rete e interessa ogni tipologia di contenuti digitali: e-book, video, film, software, musica, foto, immagini, ecc…
Il fenomeno ha raggiunto dimensioni allarmanti e continua ad aumentare in tutto il mondo per gli scarsi controlli e per l’arricchimento di chi commercializza contenuti illecitamente duplicati. Trattasi di un comportamento penalmente perseguito in molti paesi, perchè causa grandi perdite di fatturato alle aziende, ai legittimi titolari dei diritti d’autore e sottrae ingenti risorse alla ricerca e all’innovazione.
Il contrasto alla Pirateria Digitale richiede però che i titolari dei diritti assumano una nuova consapevolezza e un atteggiamento proattivo e di contrasto alla duplicazione e alla vendita dei propri prodotti.
Tale attenzione non può che comprendere una accurata attività di monitoraggio della pirateria online su tutti i canali Internet (blog, social, siti di video streaming, reti peer-to-peer (P2P), ecc…) e una successiva attività di contrasto alle violazioni rilevate.