Con il termine Cybercrime, divenuto oggi di gran moda, si intendono i reati commessi utilizzando la Rete e più genericamente tutti i canali e gli strumenti digitali.
Trattasi ovviamente di una tipologia di reati, che negli ultimi 10 anni, è cresciuta oltremisura a seguito dello sviluppo tecnologico, del mutare dei costumi, della digitalizizzazione imperante, di un mondo divenuto globale e di una criminalità informatica che ha imparato a sfruttarne le opportunità e le debolezze.
Secondo l’Interpol il cyberspazio è una delle aree di maggior crescita criminale a livello mondiale, con attacchi informatici a privati e aziende, delitti non più perpetrati da singoli e pittoreschi hacker, ma da una sofisticata criminalità informatica di matrice internazionale, con costi per l’economia mondiale di centinaia di miliardi di dollari.
I settori dove si sono registrati più attacchi sono i servizi cloud, webmail, social network, siti di e-commerce, con un aumento del’81% degli attacchi rispetto all’anno 2014. I siti e le piattaforme di blogging e gaming hanno subito nel 2015 un numero di attacchi superiore dell’80% in più rispetto al 2014. Particolarmente colpito anche il settore automotive (+67%) e il mondo della ricerca e della educazione (+50%) a dimostrazione di come ogni settore sia a rischio.
Fa riflettere come le tecniche di attacco utilizzate nel 2015 siano state molto banali, sfruttando più le vulnerabilità note e le disattenzioni degli utenti che non sofisticate tecniche di attacco, a dimostrazione di come alla crescita del cybercrime non segua, ancora, un crescente livello di capacità tecnica di attacco e di difesa (cfr. Rapporto Clusit 2016).
Tra le principali e più note modalità di attacchi informatici di massa sono Malware, Virus, Trojans, Spyware, Hacking, Spam, Rootkits, ma non mancano crimini informatici ad personam che danneggiano gravemente la personlità e il patrimonio di singole persone come ad es. la diffamazione online, il furto di identità, la sextortion, il cyberbullismo, la frode informatica, l’accesso abusivo a sistema informatico, il cybersquatting, ecc…Mi interesso di cybercrime dal 1996 e forse questo aspetto oscuro della rete, il suo complesso aspetto tecnico e giuridico, il fascino dei primi hacker, mi ha spinto ad approfondire le tematiche di mia competenza, a studiare, monitorare, analizzare la Rete… rimanendo sempre alla luce del sole e della legge.Da qualche anno mi sono interessato ad alcune delle nuove frontiere del diritto, quelle che per affinità e per potenzialità di sviluppo, ritengo di maggior interesse e che sono sinteticamente riconducibili al concetto di Tech Law.